Per quanto il tema delle meditazione nel programma MBSR sia solo presente in una forma introduttiva, è opportuno fare un po’ di chiarezza sul suo significato.
Nell’immaginario collettivo la parola meditazione richiama, solitamente, immagini che ritraggono persone con le gambe incrociate, spesso con un sorriso beatifico, in ambienti che ricordano oasi di pace, natura, pile di pietre in equilibrio, etc. dove tutto sembra molto bello, quieto, facile, pacifico.
Bè, la meditazione non è esattamente così e non è utile lasciarsi ingannare da quello che apparentemente sembra qualcosa in grado di cambiare la vita in uno schioccar di dita.
Ci sono 3 considerazioni da fare in merito e lo scopo è dare un quadro un po’ più realistico di che cosa, in effetti, si tratta:
- Il significato
- Etimologia
- Il rapporto tra la scienza e il ruolo della mente nei processi di guarigione
1. Il significato
Meditare significa semplicemente “prestare attenzione in modo accurato, riflettere in modo approfondito su qualcosa”. Meditare su qualcosa significa “stare” su un oggetto con più attenzione e concentrazione, osservarlo meglio, per entrarvi dentro e vedere cos’è, com’è.
Meditare significa anche essere indipendenti (e calmi) da tutto ciò che accade.
2. Etimologia
Meditazione e Medicina, come possiamo vedere, hanno la stessa origine ed entrambi derivano dal latino “Mederi” che se nella traduzione originale significa, appunto, guarire, curare, sanare, nella matrice contemplativa significa “trovare la giusta misura”.
3. Il rapporto tra la scienza e il ruolo della mente nei processi di guarigione
Il lavoro della mindfulness è sempre più al centro dell’interesse della scienza medica e ogni anno diventano sempre più numerosi gli articoli di ricerca pubblicati sulle principali riviste scientifiche di settore.
Oggi è ormai consolidata l’efficacia di questo approccio ma l’avvicinamento della medicina tradizionale nel riconoscere alla mente un ruolo importante nei processi di guarigione, è iniziato molto tempo fa, in alcuni eventi definiti epocali:
- 1987: si tiene il primo incontro tra un piccolo gruppo di scienziati e un gruppo di monaci buddhisti, tra cui il dalai Lama.
- 2003: al MIT di Boston si svolge un meeting tra i vertici della neuroscienza occidentale e il Dalai Lama accompagnato dai suoi monaci; forse per la prima volta il rappresentante di una tradizione meditativa è stato accolto da parte della scienza, espressa ai suoi più alti livelli istituzionali, come interlocutore legittimo sul tema della natura e del funzionamento della mente.
- 2005: a Goteborg, in Svezia, durante il Congresso Internazionale di terapia cognitiva, un nuovo episodio di grande carica emblematica è stato il colloquio, di fronte a più di tremila terapeuti cognitivisti di tutto il mondo, tra il Dalai Lama e Aaron Beck – riconosciuto come uno dei padri dell’approccio della terapia cognitiva.*
* Fabio Giommi