Non è semplice raccontare cos’è la mindfulness perché è qualcosa che si riferisce ad un’esperienza diretta.
Questo significa che i benefici che nascono dal coltivare questa pratica, che in italiano è stata tradotta con la parola consapevolezza (anche se in una forma particolare), non si manifestano perché capiamo cos’è, come funziona e come ti può aiutare a ridurre lo stress ma questi benefici sorgono grazie ad un apprendimento esperienziale: è solo facendo qualcosa che le cose cambiano.
Quello che cambia è la nostra relazione è il rapporto con lo stress dove per stress, in questo contesto, si intende tutto lo spettro che va dal disagio più lieve alla sofferenza più severa.
Grazie alla coltivazione della pratica della mindfulness, che è ciò che si impara al corso in modo graduale, ad un certo punto ci si rende conto (si diventa consapevoli) che nonostante nella vita continuano ad accadere cose che ci generano stress, noi non reagiamo più emotivamente e subiamo le relative conseguenze delle nostre reazioni ma siamo un uno stato di maggiore calma, di quiete interiore e di leggerezza che contrasta e attutisce tutti quegli stati d’animo che nascono e che non fanno stare bene: la rabbia, lo sconforto, l’insoddisfazione, l’irrequietezza, le paure, le preoccupazioni, il volere che gli altri siano diversi (partner, figli, colleghi, etc.) e queste sono solo alcune delle condizioni che forse tutti abbiamo provato.
La consapevolezza, la presenza nel qui e ora, fa sì che la mente non faccia più (o sempre meno) quello che vuole, che non ci trascini più in quel flusso di pensieri che ci tiene in balia delle sue costruzioni, proliferazioni e rimuginio.
Per capire questo basta pensare a quanti sono i pensieri che affollano la mente, da quando ci svegliamo fino a quando andiamo a dormire, ogni momento.
La conseguenza più grande e più importante che succede nel praticare questa forma di consapevolezza è il passaggio da uno stato in cui “siamo e ci sentiamo arrabbiati, sentiamo la rabbia e la sua forza” (la rabbia un esempio ma questo vale per ogni stato d’animo o mentale) ad uno stato “ok, mi rendo conto che in questo momento c’è rabbia nella mente: posso osservarla, non è così forte da condizionarmi; così si riduce il suo impatto”
Questa differenza, se a parole può sembrare poco significativa, in verità cambia tutto perché porta a capire (ancora una volta non in modo cognitivo ma è qualcosa che “sentiamo”) che noi non siamo i nostri pensieri e non siamo quella rabbia; sono solo qualcosa che in quel momento riempiono la mente.
I pensieri sono così forti che ci identifichiamo ma quando si inizia ad osservarli attraverso la lente della consapevolezza, grazie alla pratica che si impara al corso, iniziamo a renderci conto che sono frutto della costruzione della mente ma quando iniziamo a portarci sopra l’attenzione svaniscono e smettono di condizionarci, di tenerci incastrati in stati d’animo spiacevoli.
Quando si inizia questo percorso, già verso la metà del programma si ottengono i primi risultati, iniziamo a vedere e capire come funzioniamo e quali sono i nostri schemi reattivi; iniziamo ad “osservarci da fuori” e da quella prospettiva cambia tutto: le cose continuano a succedere ma noi le viviamo in un modo diverso, più protettivo, meno reattivo.
Questo programma è nato grazie all’intuizione di un medico – Jon kabat-Zinn, negli anni 80 con l’intento di dare alle persone la possibilità e la capacità di fare qualcosa per se stesse, per il proprio benessere, conoscendo e utilizzando risorse interiori che tutti abbiano già in dotazione.
Inizialmente ha aiutato persone con il dolore cronico (le prime a voler sperimentare questa novità che prometteva di ridurre lo stress fisico, mentale ed emotivo) e con la depressione e avendone constatato l’efficacia, grazie a decenni di studi clinici, ricerche e pubblicazioni scientifiche, il programma si è diffuso in tutti quei contesti dove possono esserci forme di stress, dolore, sofferenza, disagio: non solo gli ospedali ma anche le scuole, il settore sociale e dei servizi alla persona, le aziende, lo sport (a parità di condizioni di tensione, la mente è sempre la prima a “mollare”) e il sistema carcerario.
Non è mai quello che succede, ma come la mente fa esperienza di quello che succede.
La mindfulness offre tanto, oggi anche l’Istituto Superiore di Sanità – ISS – la cita come uno degli interventi cardine per lavorare sullo stress, ma richiede anche molto, richiede un impegno verso se stessi (qualcosa che nessun’altra/o può fare al nostro posto), richiede un po’ di determinazione e di tempo.
Puoi avere tutte le informazioni sul corso su www.lucafanchini.com/verbania
Per tutto il mese di dicembre è possibile richiedere una presentazione on line, gratuita, dedicata del corso mindfulness in partenza a Verbania.
Per richiederla compila il form o scrivi a luca.fanchini@gmail.com
Il corso inizierà mercoledì 11 gennaio.
Gli incontri si terranno nell’Atelier di Casa Ceretti, in via Roma 42.
CALENDARIO DEGLI INCONTRI
- Mercoledì 11 gennaio – 19.30-22.30
- Mercoledì 18 gennaio – 19.30-22.00
- Mercoledì 25 gennaio – 19.30-22.00
- Mercoledì 1 febbraio – 19.30-22.30
- Mercoledì 8 febbraio – 19.30-22.00
- Mercoledì 15 febbraio – 19.30-22.30
- Mercoledì 22 febbraio – 19.30-22.00
- Mercoledì 1 marzo – 19.30-22.30
- Modulo intensivo: domenica 26 febbraio – 10.00-17.00
Il costo per la partecipazione all’intero percorso – circa 30 ore – è di € 350,00 (trecentocinquanta).
Per maggiori informazioni, inviare una mail a: luca.fanchini@gmail.com, chiamare il 347 4311906.
Sono disponibili ancora alcuni posti; le domande saranno accolte in ordine di arrivo.